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BABYWEARING: L’ARTE DEL PORTARE

Spesso tra i consigli dei miei articoli avrete trovato parole come “babywearing”, “supporti ergonomici”, “fascia”, “marsupio” e chi non ne ha mai sentito parlare potrebbe non comprendere all’istante di che parlo e dei reali benefici del loro utilizzo.

Essendo sia “mamma canguro” che “mamma viaggiatrice” sento il dovere di parlarvene nel mio blog per diffondere questa concetto da molti sconosciuto o addirittura malvisto. Cos’è? Io lo definisco la salvezza per ogni genitore che, come me, spesso si ritrova solo a gestire tutto il giorno il proprio bambino, dovendo mandare avanti una casa o un’attività lavorativa. Ma è anche una valida soluzione pratica da usare durante i propri spostamenti, che siano viaggi o anche semplici commissioni, dimezzando lo stress di certe inevitabili situazioni.

COS’È IL BABYWEARING

Il termine babywearing deriva dall’inglese, significa letteralmente “indossare un bambino” e consiste nel tenere il proprio figlio come se fosse in braccio, ma avvolto in un supporto e restando con le mani libere di svolgere qualsiasi altra mansione. E’ grazie ai supporti ergonomici che possiamo gestire in totale sicurezza sia le esigenze di alto contatto di un bimbo (fondamentali nei primi anni), sia le incombenze quotidiane. Tale aiuto è una pratica conosciuta come “arte del portare”, proprio perchè portare è un’arte e si basa su teorie ben precise, che mirano a raggiungere quei benefici sia fisici che psichici del bambino e del portatore, nel rispetto della fisiologia di entrambi.

Il babywearing può esser praticato sin dalla nascita e fino a quando sia mamma che bambino lo desiderano. Personalmente mi sono decisa a portarlo solo un mese dopo aver partorito, a causa della mia iniziale insicurezza. Ma grazie all’insistenza della mia amica Daniela, che mi ha guidata, rassicurata e spronata, un giorno mi son decisa….

la nostra prima legatura a 31 gg dal parto

…e ammetto che mi sono immediatamente pentita di non averci provato prima, anche già in ospedale, perchè la sensazione è stupenda!!! Sembra quasi come averlo ancora in pancia, ma con in più il vantaggio di poterlo guardare, baciare e coccolare. Poi soprattutto all’inizio che era più piccino e delicato, non smettevo mai di fissarlo mentre dormiva sereno sul mio petto, ammirando i lineamenti del suo viso.

I SUPPORTI ERGONOMICI

Principalmente si suddividono in tre categorie:

  • NON STRUTTURATI (fascia rigida e fascia elastica)
  • SEMI STRUTTURATI (fascia ad anelli e Mei Tai)
  • STRUTTURATI (fascia tubolare e marsupio ergonomico)

Il bello di questi supporti è che sul mercato si ha una vastità di modelli, fantasie e brands, quindi è possibile scegliere in base alle proprie esigenze, gusti e budget. Si, anche quest’ultimo è un aspetto che incide sulla scelta, perchè alcune fasce sono davvero pregiate nei colori e tessuti e di conseguenza hanno prezzi davvero elevati.

la mia fascia tg.6 della Dydimos
il mio marsupio regolabile Almelle

Qualsiasi sia il supporto scelto è importante che vengano rispettate le seguenti caratteristiche:

  • seduta larga (deve andare da una piega del ginocchio alla piega dell’altro ginocchio)
  • permette posizione M (il sedere sarà più basso rispetto le ginocchia)
  • tessuto morbido ma resistente per garantire la naturale posizione a C (cioè la schiena leggermente curvata)
  • il corpo del bambino appoggiato a quello dell’adulto
immagine presa dal web
immagine presa dal web

ATTENZIONE! Esiste una posizione fortemente sconsigliata, detta “Fronte Mondo”, in cui il bambino assume una postura errata, poggiando la schiena al petto del genitore e rivolgendo il suo sguardo in avanti. Purtroppo anche alcune case produttrici di supporti ergonomici consigliano questa posizione, peccando di incoerenza, e se siete poco pratiche e neofite vi sembrerà anche logico seguire le loro indicazioni. Non vi preoccupate se l’avete usata, da parte vostra è stato sempre un gesto d’amore fatto con le migliori intenzioni, ma non è mai troppo tardi per imparare a far di meglio! Vediamo assieme perchè bisognerebbe evitarla:

  • la colonna vertebrale viene forzata ad una postura non naturale (da cifosi a lordosi)
  • le gambe sono prive di sostegno, quindi i muscoli sempre in tensione
  • pressione sui genitali (pericoloso soprattutto per i maschietti!!)
  • non c’è Termoregolazione
  • eccesso di stimoli (fronte mondo non ha modo di ripararsi dagli stimoli più molesti)
  • difficilmente si addormenta e se riesce assume una posizione scorretta
  • indolenzimento di alcuni muscoli del portatore
posizione fronte mondo
(immagine presa dal web)

I BENEFICI DEL PORTARE

I benefici del portare un figlio non sono solo pratici, ma soprattutto sono fisici e psichici, sia per il bambino che per la madre. Un neonato dopo la nascita non è indipendente e attraversa un periodo detto esogestazione (che dura altri 9 mesi), in cui continua a svilupparsi sia dal punto di vista fisico che neurologico, motivo per cui ha un continuo bisogno di essere accudito dalla propria madre.

I BENEFICI PER IL NEONATO SONO:

  • la regolazione della temperatura corporea ( i bimbi a contatto con la pelle della propria mamma si termoregolano, grazie ad un processo chiamato “sincronia termica”).
  • la regolazione del battito cardiaco 
  • la regolazione del respiro.
  • lo sviluppo del senso dell’equilibrio (necessario per mantenere il corpo vicino a quello della madre)
  • il sollievo del reflusso gastroesofageo (il cosiddetto rigurgito)
  • il corretto sviluppo delle anche (evitando la displasia)

Inoltre alcuni studi scientifici hanno messo a confronto lattanti allevati come gli “antichi” (che di giorno usano tenere il proprio bimbo fasciato al proprio petto) con lattanti allevati “all’europea” (lasciati dormire soli in carrozzina o nel lettino per crescerli autonomi). E il risultato è stato che i bimbi tenuti in fascia anche mentre dormono piangono molto meno, risultando quindi anche un ottimo rimedio per le coliche serali.

I BENEFICI PER LA MADRE SONO:

  • aiutare l’allattamento (il contatto pelle a pelle fa produrre alla mamma ossitocina, di conseguenza aumenta la produzione di prolattina e quindi la produzione di latte). 
  • aiutare la simbiosi mamma-neonato (il legame si rafforza e si riducono i tempi conoscitivi, aumentando le competenze, l’autostima della madre e rispondendo meglio alle esigenze del bambino)
  • prevenire la depressione post-partum (la vicinanza col bambino stimola la produzione di ossitocina, ormone antidepressivo)
  • distribuire in modo omogeneo il peso del bambino, affaticando meno schiena, spalle e braccia
  • donare maggiore praticità, libertà e serenità (la madre torna subito ad essere indipendente, abbatte le barriere architettoniche e si isola meno)

LA MIA ESPERIENZA

E’ proprio partendo da quest’ultimo punto che vi parlo della mia esperienza diretta col babywearing, mostrandovi quanto mi sia stato d’aiuto nel gestire mio figlio nelle diverse occasioni.

sul traghetto da Trapani per Favignana

Il nostro primo viaggio in quattro lo abbiamo fatto a Favignana nel 2017, con nostro figlio di appena 5 mesi (e un peso non proprio piuma!!!) e la nostra cockerina di 5 anni. Come molti sapranno al momento dell’imbarco i mezzi salgono senza alcun passeggero, quindi non solo dovevo scendere io col bambino, ma dovevo anche tenere il cane!!! E durante il soggiorno le occasioni per continuare ad usare il mio supporto ergo non sono mancate, come ad esempio durante la visita all’interno dello stabilimento Florio (La Tonnara), o durante le battute di pesca del mio compagno. Come avrei potuto mai gestire tutto ciò senza la mia amata fascia?

Successivamente ho acquistato un marsupio regolabile, perchè cercavo qualcosa di più pratico, continuando così a portare in molte altre occasioni, come durante il famoso Carnevale di Sciacca 2018 o per visitare la mostra fotografica di Steve Mc Curry, o anche per coccolare e far addormentare mio figlio malato ed irrequieto, o per passeggiare per le vie di Sarzana durante il carnevale 2019, per prendere il catamarano e, pensate un pò, ho potuto fare anche due colloqui di lavoro a distanza di poche ore e con mio figlio addormentato sul mio petto!! Insomma, ditemi voi se non è questo un valido aiuto!!!!

Ma chi altro può portare un bebè? Chiunque di cui mamma e bimbo si fidano, ovviamente! Personalmente lo consiglio tantissimo anche ai papà, per aiutarli a rafforzare il legame col proprio bambino. E non preoccupatevi se inizialmente i vostri mariti/compagni potrebbero sembrare restii, come potete vedere prima o poi cedono tutti!!

il nostro papà canguro a Manarola (5 Terre)

In questa foto siamo in visita alle 5 Terre e molti di voi sapranno già quanto il percorso risulta faticoso in alcuni tratti, figuriamoci con un passeggino da spingere e sollevare! E perchè stressarsi quando puoi tranquillamente camminare, portando tuo figlio sulle spalle?

CURIOSITA’

Sapete che il babywearing è parecchio diffuso in tutto il mondo e che i tipi di supporti e legature variano da continente a continente? Sapete che esisteva già tra le popolazioni più antiche? Ecco alcune foto prese dal web:

Se volete approfondire la storia del babywearing vi lascio un paio di links interessanti della scuola italiana del portare:

NOTIZIE UTILI

Chi non ha mai sentito parlare del babywearing con il mio articolo potrebbe trovarsi un pò disorientato, poiché leggere per la prima volta concetti totalmente nuovi e differenti da quelli che le nostre mamme ci hanno trasmesso significa stravolgere teorie prima fortemente sostenute. Ma non vi preoccupate, è tutto nella norma ed è successo anche a me! L’importante è non fermarsi ai pregiudizi, fidarsi della propria innata curiosità e informarsi il più possibile così come ho fatto io all’inizio del mio percorso. Come?

  • cercate on line alcuni siti validi e ufficiali, in cui si parla del babywearing
  • iscrivetevi a gruppi FB dedicati al babywearing, dove mamme portatrici e consulenti potranno darvi consigli utili e notizie dettagliate
  • cercate on line la “fascioteca” più vicina a voi, così da poter provare e affittare un supporto prima di acquistarlo
  • non esitate a chiamare una consulente per fissare con lei un incontro (singolo o di gruppo) in cui apprendere le tecniche del babywearing.

Tra i tanti link consultati, ve ne segnalo alcuni:

Ecco alcune foto durante la consulenza con Micòl, che con la sua dolcezza e pazienza ha spiegato ad un gruppo di mamme come effettuare alcune legature, togliendo ogni dubbio e insicurezza. Personalmente avevo difficoltà nel legare mio figlio sulle spalle (legatura a zainetto), temevo che potesse scivolare e cadere dalla fascia. Paure legittime di ogni mamma, immediatamente superate grazie alle giuste indicazioni ricevute. In foto non si vede, ma vi assicuro che mio figlio era felicissimo di stare lì, iniziando subito a rilassarsi e finendo per addormentarsi. Ultimata la consulenza, ho colto la palla al balzo per una bella passeggiata con lui sulle spalle, mentre ha continuato a schiacciare un pisolino.

Concludo il mio articolo specificando che tengo particolarmente a questo argomento e spero che vi sia piaciuto, ma soprattutto spero di avervi incuriosito e avvicinato al babywearing, perchè davvero è un validissimo aiuto per tutti noi genitori!! E se avete qualche domanda o volete parlarmi della vostra esperienza, scrivetemi pure tra i commenti, vi aspetto!!

Questo articolo ha 18 commenti.

  1. anna

    Devo capire bene che tipo di marsupio potrebbe andare bene per me – credo comunque di scegliere uno strutturato. Nell’anno nuovo, se tutto procederà per il meglio e se avremo la forza mi piacerebbe viaggiare con il nostro piccolo che nascerà tra qualche mese 🙂

    1. Salvina82

      Se vuoi iniziare a portare già in ospedale, ti conviene una fascia rigida che puoi continuare ad usare per tutto il percorso (che di solito dura 3/4 anni). Se invece vuoi un marsupio, devi aspettare i 5/6 mesi del bebè (ad eccezione del babymonkey regolo, che va bene anche per i più piccini,ma non per i neonati!!). Auguri per il tuo prossimo bebè! 🙂

  2. il babywearing è molto importante secondo me, purtroppo io e il mio bambino non siamo riusciti lui non amava restare “legato”, ma in braccio si, consiglio a tutte le mamme di provare a portare i loro bambini

    1. Salvina82

      Può capitare che qualche bimbo non gradisca..eh già!

  3. Lucia

    Ne avevo sentito parlare, ma fino ad ora sono uscita sempre con il passeggino!
    L’unico caso è stato solo a Venezia, dove tra l’altro l’ha portato mio marito con lo zainetto sul petto.
    Non so, la mia paura è sempre stata quella di “spezzarmi la schiena” (che già mi fa male), anche se so che sono realizzati in modo da non pesare e mantenere la postura corretta. Tuttavia, rimane un bel peso da portare ?

    1. Salvina82

      Ti posso capire, adesso mio figlio pesa quasi 18kg ed è veramente difficile per me, che come te soffro di maldischiena, portarlo per tanto tempo. Comunque la differenza la fa la tipologia di supporto, è importante che sia REALMENTE ergonomico e adatto alle tue esigenze. Tu quale hai usato?

  4. paola

    Avrei dovuto leggere il tuo post molti anni fa. Mi ha aperto un mondo che ormai però ho già chiuso. Da mamma viaggiatrice ho portato mia figlia ovunque nei modi più disparati e con marsupi diversi. Ma non ho mai utilizzato il babywearing e forse qualche problema me lo avrebbe risolto.

    1. Salvina82

      In realtà se hai usato dei marsupi, hai comunque “indossato” tua figlia. L’unica pecca è che molto probabilmente non erano ergonomici (aspetto fondamentale per entrambi, portato e portatore)e questo si che avrebbe fatto davvero la differenza! Ma non ti preoccupare, potrai sempre illuminare tua figlia quando diventerà mamma e tu fare la nonna-portatrice!!! 😉

  5. Raffaella

    Ho un bimbo di un anno e mezzo e anche noi utilizziamo il baby wearing. Al momento sto prendendo in considerazione se passarlo dal davanti alla schiena perchè il mio manzetto comincia a farsi pesante!

    1. Salvina82

      Avevo il tuo stesso dilemma e mi sono decisa solo dopo una consulenza con una doula. È stata la svolta, anche se da lì a poco il papà mi ha regalato il marsupio regolabile e quindi ho iniziato ad usare maggiormente quello

  6. Daniela

    Io mio figlio non l’ho mai portato e un po’ me ne pento. Non ero informata e alla fine lui ha sempre dormito tranquillamente anche nel suo lettino. Certo la fascia mi avrebbe aiutata in moltissime cose, sopratutto per le commissioni, le escursioni ecc. Avrei dovuto studiare di più la cosa!

    1. Salvina82

      pazienza, puoi sempre rifarti col prossimo figlio o con i nipotini tra qualche decennio! Meglio tardi che mai! 😉

  7. Ether

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